domenica, ottobre 15, 2006

Nobel

Sapevo già dell'esistenza delle banche fondate sul meccanismo del micro-credito, ma non mi ero mai informata efficacemente su questo fenomeno.
Ebbene, dopo la vittoria da parte di quest'uomo dallo sguardo aperto (Muhammad Yunus) del permio Nobel per la Pace 2006, mi sono incuriosita e ho scoperto che questa idea è davvero rivoluzionaria, illuminante.
E' una teoria che scardina la nostra concezione classica di "aiuto ai poveri" inteso come mera ed inutile carità e permette alle persone che non hanno nulla di fare un tentativo, di cercare di costruire qualcosa per ridare dignità alle proprie vite.
La "Grameen Bank" (banca rurale), fondata da Yunus trant'anni fa nel suo paese, il Bangladesh, conta ormai più di sei milioni di clienti (di cui circa il 95% donne!) e 18.000 impiegati: se vi pare poco!
Questi esempi mi incitano, mi danno degli stimoli enormi; mi sembra significativo che il premio Nobel per la pace sia stato assegnato ad un economista che si è adoperato per risolvere in modo molto concreto e pratico il problema dell'estrema povertà e della fame; le parole che motivano il premio sono estremamente esplicative:
“Non si raggiungerà mai una pace duratura sino a quando gran parte della popolazione mondiale non troverà la soluzione per uscire dallo stato di povertà in cui si trova. Il microcredito costituisce una delle forme giuste per riuscirci. Lo sviluppo dal basso è utile anche affinché la democrazia e i diritti umani assumano sempre più la giusta importanza”

4 commenti:

Johnny ha detto...

Non conoscevo la storia di Yunus, ne sono rimasto sbalordito. Un chiaro segnale di come siano le piccole cose di cui hanno bisogno, le grandi parole non permetteranno a quella gente di andare avanti a vivere.

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Anche io non la conoscevo, interessante e straordinaria. E concordo con johnny..parlare parlare...meglio fare poco ma fare

Anonimo ha detto...

è un discorso molto complesso questo del microcredito.

Sicuramente dovrei approfondirlo meglio, ma in prinicipio non sono d'accordo.

Innanzitutto occore fare attenzione a non cadere nella trappola principale, e cioè il "credito" in generale NON è un'aiuto. Non lo è quello della Banca X, non lo è quello del FMI e della BMI.
I prestiti, i crediti sono un BUSINESS E creano dipendenza. Nel caso di quelli internazionali la dipendenza è tale che si può parlare di un vero e proprio neo colonialismo.

Ritornando alla questione del business, in questo pianeta i poveri sono la maggior parte della popolazione mondiale, e come ben si sa il "credito" gli enti finanziari lo danno a chi già ha.

Ora pensiamo per un secondo che che anche se ci dipingono di rosa la realtà, ci possa sempre essere del nero sotto. Dico, almeno dubitiamo!

Ok, pensiamo allora solo per un secondo che qualcuno, con molta visione per gli affari, abbia pensato nei poveri non per spirito di bontà ma solo calcolandoli come un immenso tipo di moltiplicatore per qualsiasi affare.
Invece del mercato della cina, il mercato del "mondo povero".

Oltre a smebrarmi un ulteriore modo di lucro sui poveri, il microcredito, mi pare un ulteriore modo di affrontare con toppe un PROBLEMA CHE INVECE è STRUTTURALE.

Mi sembra un'ipocrisia, e specchietti colorati per i poveri.

Magari mi sbaglio, ma ricordati sempre cara Banni che la perversione del sistema (sì,sì quello capitalista =concentrazione di ricchezza = se si concentra da un lato dall'altro viene sottrata= poveri)
dicevo la perversione del sistema NON HA FINE.

E occorre essere sempre molto critici.

Come ho già fatto, anch'io mi metto in dubbio.

Bacai baci zia benni!!

Benni ha detto...

Cara zia Victory...finalmente un po' di sana polemica su questo blog buonista!
Sul fatto che il meccaniscmo del credito perpetrato dalle banche "normali" sia perverso e che le banche prestino i soldi solo a chi già li ha e che poi, con le enormi risorse che gestiscono, finanzino i progetti e le persone più nefaste del pianeta...beh, su questo sono perfettamente d'accordo con te.
Il problema è che la Grameen Bank funziona in modo completamente diverso!
Ovviamente i soldi non vengono restituiti con nessun tipo di interesse, i prestiti sono nella maggior parte dei casi di entità ridottissima e l'unica "garanzia" richiesta è impegnarsi a investire quei soldi in un'attività che porti al sostentamento di chi ha chiesto i soldi e alla loro restituzione.
Il dato più incredibile è che la percentuale di denaro restituito si aggira intorno al 97%: una percentuale che difficilmente le altre banche riescono a ottenere!
Sinceramente non ho trovato nessuna e dico nessuna voce fuori dal coro rispetto al "valore" di questo progetto.
Può essere che quest'uomo sia un incantatore di serpenti, un crudele speculatore mangia-poveri mandato dai poteri forti...può essere che io e tutti quelli che sono rimasti "ammaliati" da questo progetto siamo i babbacchioni-creduloni del secolo...
può essere, spero di no, perchè ogni tanto è bello credere nel valore degli esseri umani.
Un bacio