lunedì, ottobre 29, 2007

l'oggetto del desiderio!

Non era proprio questo e non si chiamava "princess", ma il mio amato zaino con le rotelle non differiva molto da quello della foto!
E, dopo il grande successo ottenuto grazie a uno dei miei ultimi post (dove la discussione oltretutto continua) non potevo che tributargli questo piccolo onore e ringraziarlo per tutti gli splendidi (anche meno splendidi...diciamolo!) momenti che mi ha regalato durante i ruggenti anni delle medie!

Ti voglio bene, zaino con le rotelle, e non ti rinnegherò mai!!!
sì, lo so, sono scema, lo so, lo so! Ma non potevo non farlo...
Baci e abbracci diffusi,
Benni

venerdì, ottobre 26, 2007

serre-moi!

Li amo da morire!
questa canzone e la pioggia battente mi riportano indietro di qualche mese...

Meglio non pensarci, dai. Godetevi la canzone però!

vi "serro" tutti in un grande abbraccio
Benni



mercoledì, ottobre 24, 2007

martedì, ottobre 16, 2007

piccola, povera Benni...

Quando ero piccola pensavo sempre di essere la più povera del gruppo...
Per carità, ciò non mi ha mai provocato particolari complessi, ma ho sempre creduto che, il fatto che gli altri all'uscita di scuola potessero avere 10 pacchetti di figurine, mentre io a malapena ne ricevevo uno; il fatto che loro avessero centinaia di barbie, ken, cagnolini-rosa di barbie, camper multi-mega-accessoriati di barbie, scarpette da golf, da tennis e da calcio per barbie, vestitini da beach-volley, da prima-della-scala o da servizio milatare per barbie, quando io, invece, dovevo accontentarmi di quei poveri corpicini di plastica (spesso indegnamente nudi) coi capelli crespi o rasati a zero già passati dalle mani impietose della mia dolce sorella; il fatto che loro potessero cambiare i loro coloratissimi zaini ogni anno, mentre io ero costretta a girare sempre con quello che allora mi sembrava l'oggetto più "NERD" al mondo (lo zaino con le rotelle)...insomma tutte queste cose mi apparivano come la netta, inequivocabile, inappellabile dimostrazione della povertà della mia famiglia.
Verso gli 11/12anni , auto-censuravo addirittura le mie richieste convinta che il tamagotchi, le scarpe da tennis ultimo modello con le bolle depressurizzate per saltare più in alto che mai, il computer, la colonna sonora originale di Titanic ecc. non sarebbero mai state alla nostra portata.
Certo, qualcosa non tornava: mia sorella frequentava un'università privata, viaggiavamo spesso, visitavamo dei bei posti (ma mai quei paradisi esotici-caldi-tutto-l'anno millantati dai miei amici...) e, in fondo, non ci mancava niente, ma io ero sempre convinta di essere la più povera.
Solo oggi, dopo una lunga, lenta e traumatica presa di coscienza, capisco davvero che quello dei miei genitori era un modo di educarmi; un tentativo di tenermi lontana e protetta dal pericoloso consumismo che ormai ti "rapisce" sin da bambino, inducendoti ad avere sempre più bisogni forzati, inutili; la mia famiglia ha cercato di trasmettermi dei valori, oserei dire una gerarchia di valori, che io ho senza dubbio fatto mia, in cui i beni materiali hanno sempre avuto poca importanza.
Oggi, che a ventun anni mi vedo circondata da una Milano supeficiale; dove l'importante è vestire di firma (vera o falsa che sia); dove gli argomenti più gettonati sono gli sconti dell'esselunga o la gentilezza delle commesse da Louis Vuitton; dove se a 18 anni non ti comprano la macchina sei un loser; dove se non spendi almeno 8 euro di cocktail "allora come fai a divertirti?", dove il sabato mattina alle 10 la vigevanese di riempie di acquirenti del w-end e dove la domenica tutti i supermercati sono aperti...beh, io ai miei genitori dico un grazie grosso come una casa!
Per tutti i no alle pretese inutili che a me sembravano indispensabili per uniformarmi ai miei amichetti; per aver investito così tanto (da tutti i punti di vista) nella mia "educazione teatrale", nei nostri viaggi, nella nostra "cultura gastronomica"; per avermi trasmesso una passione civica e politica notevole; per avere comprato il video-registratore quando ormai era troppo tardi per rincoglionirmi 7 giorni su 7 davanti ai film della disney e per tante altre cose.
Baci e abbracci diffusi
Benni

lunedì, ottobre 08, 2007

Dopo la fine degli esami (e già qui mi merito un applauso!)...

...tre giorni intensi, pieni, stimolanti e rilassanti; tre giorni all'insegna dell'ascolto e della riflessione, ma anche del divertimento!
Sto parlando di questo weekend trascorso a Ferrara insieme ad una piccola truppa di scienziati politici in occasione del "meeting" organizzato da Internazionale che è riuscito a portare in questo gioiello di città (patrimonio dell'Unesco) migliaia di persone assetate di informazioni e contro-informazioni, di stimoli e di dialoghi.
ìEh già, perchè eravamo sempre tanti ad aspettare ore in fila davanti a quel benedetto cinema Apollo per un incontro con giornalisti come David Rieff sulla guerra al terrorismo degli USA, per la proiezione di un film delizioso e amaro come Persepolis, per un confronto fra Arundhaty Roy e altri grandi scrittori e giornalisti provenienti dai più svariati luoghi del pianeta sulle contaminazioni fra giornalismo e letteratura non-fiction di impegno "civile"; eravamo in tanti a seguire in religioso silenzio i racconti di Amira Hass sulla tragedia dei territori palestinesi occupati dai coloni israeliani; eravamo in tanti soprattutto a girare per la città con lo sguardo un po' trasognato e stupito, a incrociarci e sorriderci a vicenda, a chiederci consigli su dove mangiare la sera o sull'orario migliore per non trovare troppa fila ad una conferenza. E' bello vedere così tanta curiosità, è bello rendersi conto di quante persone, in fondo, condividano i tuoi stessi interessi, le tue stesse preoccupazioni, malgrado i percorsi senz'altro diversi da cui provengono.
E, nonostante mi sorga sempre il dubbio e la paura che eventi come questi rischino di diventare un mero "esercizio intellettuale" per finti intellettualoidi che si sentono appagati dalle conoscenze acquisite e dalle conferme ricevute; o per candidi giovani occidentali convinti di poter cambiare le cose attraverso le loro altrettanto candide e manichee visioni del mondo; o ancora possano rappresentare un rifugio per disfattisti cronici che si crogiolano nelle brutte notizie che qui possono ascoltare, ciò che mi resta di questo weekend è comunque una sensazione di positività e voglia di fare, di continuare a informarmi, ad ascoltare, a studiare, a lottare, a scrivere...

Oggi Jerome mi ha spiazzato, facendomi scontrare con una scelta implicita, forse non ancora definitiva e certamente non ancora metabolizzata che cerco di rimuovere costantemente dal mio cervello. Mi fa paura confrontarmi con certe cose e spesso mi illudo di poterle accantonare e seppellire sotto una montagna di altre piccole scelte quotidiane...ma è chiaro che non è così. Volevo solo ringraziare chi mi ha aiutato a ricordarlo.
Da qualche giorno a questa parte è ufficialmente iniziata la mia vita da laureanda: devo cominciare una tesi un po' bizzarra e anche muovermi per portarla a termine! Ma soprattutto devo decidere cosa fare del mio futuro: sono ben accette TUTTE le proposte, anche le più stravaganti.
La migliore vincerà un ambitissimo premio...
datevi da fare!
Baci e abbracci diffusi
Benni