Un mese??? un mese??? un mese...
Mi sembra così assurdo avere un lasso di tempo preciso a cui far corrispondere la mia permanenza a Lille. Se da un lato, infatti, mi sembra che questi 31 giorni siano volati in un batter d'occhio senza che me ne accorgessi, dall'altro ho l'impressione di vivere qui da sempre, di aprire da sempre la porta di rue lepelletier, di condividere da sempre le chiacchiere in cucina con Simona e Cihan etcetera, etcetera.
Se qualcuno mi chiedesse di fare un resoconto di questa prima parte di erasmus non saprei davvero da dove cominciare. Ogni giorno cambi punto di vista su ciò che stai vivendo, ogni giorno ti confronti con realtà così differenti, con culture così lontane che quando cerchi di raccogliere le idee non ti viene in mente altro che l'immagine di un grande minestrone dove si mescolano l'inagurazione del festival di cortometraggi dove hai assistito per sei ore consecutive alla proiezione di film porno (artistici...); i festeggiamenti folli per il ventunesimo compleanno di qualcuno che conosci appena; gli sforzi immani che compi ogni venerdì per comprendere il vocabolario giuridico francese; le "lezioni" di cucina ai coinquilini; una partita a monopoli; i tentativi di spiegare agli Americani che esiste qualcosa fuori dal loro piccolo mondo perfetto e tanti altri flash.
La cosa di cui vado certamente più fiera è la decisione di frequentare il meno possibile i compatrioti: non che con loro non mi trovi bene, ma è così interessante rimanere stupiti dalle peculiarità di chi ha vissuto sempre in un altro pezzetto di mondo che, nonostante le comprensibili difficoltà linguistico-culturali, mi viene quasi naturale privilegiare la compagnia di tedeschi, polacchi, yankee, svizzeri, rumeni, spagnoli , argentini, cileni, soprattutto da quando mi sono resa conto di quanto gli italiani soffrano di quello che io chiamo "complesso della simpatia", ovvero della convinzione di essere gli unici in grado di divertirsi davvero; di essere gli unici ad apprezzare la convivialità; di essere gli unici capaci di fare davvero festa ecc. ecc.
Forse da un lato è vero che siamo più caciaroni, più "disinibiti", più alla mano di altri, ma questo non giustifica l'"isolazionismo" ed il campanilismo che circonda buona parte della piccola comunità italica di questa città a parer mio!
In ogni caso sto bene e credo sia questa la cosa più importante! La sola cosa catastrofica qui è il tempo: piove almeno una volta al giorno, il sole spunta un paio d'ore la mattina giusto per illuderti un po', ma poi arrivano inesorabili le nuvole che uccidono ogni tua speranza mediterranea...ma che ci volete fare?
Oggi ho appreso che fra gli arrestati delle nuove brigate rosse c'erano anche degli studenti di scienze politiche: francamente sono rimasta un po' scioccata soprattutto dopo aver letto che uno degli obiettivi primari era Pietro Ichino. Mi piacerebbe essere lì per capire che aria tira in università, quindi ragguagliatemi se potete, dai giornali on-line si capisce ben poco!
Ora vado a dormire, perchè è davvero tardi e, come avrete notato, non sono più in grado di completare decentemente una frase in italiano! Vi lascio un pezzo troppo carino di una cantante che mi ha fatto scoprire un amico americano.
Baci e abbracci diffusissimi
Sempre vostra
Benni